Ha deciso di uccidersi così,
lanciandosi nel vuoto dal terzo piano di una nota clinica
dell’hinterland cosentino.
S.S.R. non ce l’ha fatta più ad affrontare la vita e ieri intorno alle
13 ha raggiunto il balcone al terzo piano, ha scavalcato la protezione
e si è buttato nel vuoto da un’altezza di circa dieci metri.
Subito sul posto sono accorsi i Carabinieri della stazione di
Dipignano, il medico legale, dottor Cavalcante, e il magistrato di
turno, dottor Cozzolino, che non hanno potuto fare altro che
constatare il decesso e far rimuovere il cadavere.
Misteriosi sono i motivi che hanno indotto l’uomo a compiere l’ insano
gesto. Angosciati i familiari per la situazione che è venuta a
crearsi.
S.S.R. aveva 56 anni e viveva con la sua famiglia a Cosenza. Verso
mezzogiorno di ieri l’uomo si era recato in clinica per far visita
alla suocera ricoverata. Insieme a lui la moglie. Degli infermieri
hanno notato che l’uomo era nervoso e che aveva iniziato ad andare su
e giù per i corridoi nervosamente. Ma nessuno si sarebbe mai aspettato
il tragico epilogo.
In un momento di sconforto, accecato da chissà quanti pensieri e
problemi (problemi familiari ai quali va aggiunta la sua situazione di
disoccupato da un po’ di tempo) ha deciso di farla finita con la vita
terrena.
L’uomo è morto sul colpo, a nulla sono valsi i rapidi soccorsi a cui è
stato sottoposto. Dopo i rilevamenti il corpo è stato trasferito
all’obitorio dell’ Ospedale Civile dell’Annunziata. |