Convegno Associazione "La Piazza"

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Convegno sulle prospettive di sviluppo organizzato dall’associazione culturale “La Piazza”.

Presso la Sala Consiliare del Comune di Dipignano il circolo di animazione sociale “La Piazza” ha organizzato un dibattito sul tema: “Dipignano, un territorio senza sviluppo?”. All’incontro hanno partecipato numerosi cittadini divisi fra titolari di attività economico-produttive, presidenti di associazioni territoriali e rappresentanti politici. Il dibattito ha avuto inizio con la mediazione di Emilio Tarditi, un’introduzione generale di Massimo Perugini e Vincenzo Divoto, per poi proseguire con il dibattito tra i presenti ed i promotori dell’iniziativa. “Il fine che ha l’associazione- ha detto Tarditi - è quello di ravvivare culturalmente e socialmente il nostro paese, attirando più gente possibile nei nostri ranghi. Dipignano è caratterizzato da un vuoto palese agli occhi di tutti: non si elaborano più idee, non c’è più discussione né politica né culturale su tutto il territorio. Sarebbe giunta l’ora di dare uno scossone al paese per evitare un paradossale sottosviluppo, scrollandosi di dosso la stagnazione e l’alta percentuale di staticità occupazionale, sfruttando tutte le potenzialità che il paese stesso offre (ristorazione tipica, agriturismo ed artigianato locale)”. Perugini, presidente dell’associazione, nel suo intervento sottolinea che Dipignano non è un paese senza sviluppo. “Il microturismo rurale, cioè turismo a 360°, va sviluppato senza limitarlo al periodo estivo ma estenderlo a tutto l’arco dell’anno. A tal fine all’interno di questo progetto di sviluppo dovranno necessariamente essere inglobati gli enti, le associazioni, gli imprenditori e la forza lavorativa locale”. L’introduzione si è conclusa con l’intervento del socio Vincenzo Divoto che come i suoi predecessori ha parlato di caduta in letargo della comunità dipignanese, facendo un riferimento agli anni 80, anni di stimolante ed acceso clima culturale e politico. “Continuando di questo passo Dipignano rimarrà isolato, tutt’al più avrà un ruolo marginale rispetto agli altri paesi che prospettano già da oggi un futuro più roseo”. Dopo l’introduzione si è passati al dibattito vero e proprio con i cittadini presenti che hanno posto delle domande ed hanno presentato i loro piani di sviluppo e di possibile occupazione. Da sottolineare anche l’intervento, che ha concluso l’incontro, del sindaco del comune di Dipignano, Giuseppe Nicoletti. “La domanda da porsi - ha detto Nicoletti - non è “senza sviluppo” ma piuttosto “territorio e comunità con quali ipotesi di sviluppo”. Posto che Dipignano è in continua crescita, e non da oggi, le nuove condizioni e le nuove strategie di sviluppo si costruiscono in cooperazione con altri Comuni. I tavoli di concertazione sono lo strumento principale di raccordo delle specificità proprie di ogni ente locale (o comunità locale) con prospettive che hanno sempre più dimensione sovracomunale. Si chiamino “Progetto di Integrazione Territoriale” (PIT), si chiamino “Progetto Strategie di Sviluppo” o CERTIS, in realtà la logica di intervento è sempre la medesima: “Pensare globalmente per agire localmente” insegnano gli economisti. Ed è per determinare prospettive di sviluppo che Dipignano partecipa al programma di valorizzazione dei centri storici di UNICA (case-albergo, residence, e non pavimentazione o illuminazione) oppure al Programma di valorizzazione di prodotti tipici del PIT Serre-Cosentine oppure al Progetto e-government per la modernizzazione degli uffici pubblici oppure al Programma di gestione associata di servizi istituzionali in sede di Comunità Montana o di unione con altri Comuni limitrofi oppure al Progetto di valorizzazione dell’itinerario religioso e culturale perseguito dal Consorzio Calabria - Giubileo 2000. Fondamentale poi per le prospettive di sviluppo per un piccolo e per un grande Comune è che il settore pubblico variamente inteso, perda sempre più incidenza rispetto al settore privato nella formazione del reddito e nella creazione di occasioni di lavoro. Anche da questo punto di vista è da ritenersi un fatto positivo e di sviluppo che il Comune non sia più la prima azienda del territorio, ne è dimostrazione la nascita negli ultimi anni di nuove imprese o l ’affermazione di quelle già esistenti sul territorio che hanno creato nuova occupazione: vedi Clinica Madonna della Catena, BCC di Dipignano e altre aziende situate in località Molino Irto”.