La tragica morte di mio padre,
avvenuta ventisette anni fa, significò per noi una
grave perdita ed un vuoto incolmabile. Al ricordo
del suo affetto più caro si è unita in questi anni
la gioia di sentirlo più vicino rileggendo spesso
alcune sue parole, alcuni suoi pensieri trascritti
in versi dialettali.
Più volte sono stato
sollecitato dai familiari, da parenti e da qualche
amico a raccogliere ed a ritrovare i numerosi, ma
sparsi ed a volte nascosti, fogli sui quali mio
padre, per suo diletto, era solito prendere appunti
o a scrivere direttamente in vernacolo. Su questi
fogli egli racconta in versi, e spesso in chiave
satirica, avvenimenti e fatti per la maggior parte
traenti spunto da locali vicende sociali e politiche
nel periodo compreso tra il 1940 ed il I960.
I! compilo di ricostruzione
non è stato facile per svariati motivi, ma oggi,
tale ricerca, sembra essere giunta al capolinea,
anche se per ragioni differenti, devo sottolineare
che essa potrebbe in futuro ampliarsi.
Questa raccolta, ad uso quasi
familiare, non ha nessuna pretesa di presentare "
versi eccellenti in vernacolo", ne tantomeno di
essere divulgata quale atto di uno scritto, che
dovrà restare negli anni a venire, ma vuole essere
solamente e semplicemente testimonianza di un
ricordo sempre vivo che ha accompagnato tutti noi.
Nel metterla insieme si e seguito l'ordine
cronologico, come testimoniano le date riportate sui
fogli originali, e volutamente trascritte senza
commenti iniziali o finali, lasciando ai fatti, agli
accadimenenti, al vissuto di un periodo, raccontato
in questi versi, la possibilità di essere
interpretati, spiegati, intuiti come ogni lettore
crede opportuno (o che/orse per sua esperienza
potrebbe anche conoscere).
Questi versi ripercorrono e rappresentano momenti
significativi della sua vita nel lavoro, nel
sociale, nella famiglia e che con l'impegno politico
erano un intreccio non sempre separabile.
Rifiutando l'idea di fare un
ritratto della sua persona attraverso le mie parole
perche potrebbe apparire un elogio alla memoria
dovuto a devozione
filiare, ma per ricordarlo a chi lo conobbe e per
farlo conoscere, in parte, a chi leggerà queste sue
poesie ho pensato di farlo con l'aiuto di due
articoli apparsi su un giornale provinciale di quel
periodo: " Risveglio Cosentino".
A questo punto non mi resta
altro che ringraziare tutti quelli che mi hanno
aiutato in questo lavoro, tutti coloro che
leggeranno questi versi con la stessa commozione ed
il rimpianto che non si sono spenti nella nostra
mente.