Recita Bambini Azione Cattolica

 

 

 

Così Franco Michele Greco dalle pagine del giornalino dell'Azione Cattolica di Dipignano  "TrACce di noi" del 5/12:

San Nicola è il santo non biblico che ha avuto la più estesa devozione della cristianità sia in Oriente che in Occidente: Sa sua fama si è diffusa dal secolo VIII ed ha raggiunto tutto il mondo cristiano nei secoli X-XIII. La figura di S. Nicola è caratterizzata da due peculiarità fondamentali: egli è santo nelle sue attività di Vescovo, ma sono i suoi miracoli specifici che sono ricordati: bambini salvati da morte, tré fanciulle salvate dalla prostituzione e il giovane Basilio salvalo dal carcere. S. Nicola ha suscitato una devozione dalle dimensioni impressionanti e i sentimenti di venerazione, di speranza e anche di timore verso la sua immagine sono testimoniate da un'infinità di canti, di preghiere di narrazioni, di leggende. Interessanti le espressioni orali della tradizione dipignanese (a S. Nicola Blandifori è intitolata la chiesa parrocchiale) che manifestano i tratti fondamentali della personalità che il mondo popolare si è fatto di questo Santo:

"Santu Nicola, chi ppè mare jia

Tutti li quatrarelli addurmiscia.

Vola, paumma, duve hai fattu strada?

Supra le mura de la 'Nunziata.

Vola, paumma. duve haì fattu via?

Supra lu muru di Santa Lucia.

Vola paumma duve hai fattu l'ove?

Supra lu muru de Santu Nicola "

 

(da un 'antica ninna nanna, raccolta anni fa dalla viva voce di alcuni dipignanesi)
II ricordo di S. Nicola nelle ninne nanne, nei canti dei giochi dei bambini, nelle leggende, dimostra che si tratta di un personaggio familiare alla cultura popolare:

"Santu Nico!a. granne e putent,

prutetture d'ogni gente "

La potenza è essenziale al Santo e sulla potenza si fonda la sua celebrità diffusa in tutte le parti del mondo. Non è la potenza degli uomini, fatta per finire nella polvere del tempo, ma è la potenza che al Santo viene data da Dio.


"Viinni 'nu Sanlu a chistu paise

Ni la mannaìu lu Spritu Santu

Ni la mannatu lu Ddiu Divinu

A Sanlu Nicola lu Serafìnu "

È difficile per i dipignanesi di oggi ricostruire la drammaticità delle insidie che costituivano una continua minaccia per la gente che viveva in queste contrade nei secoli passati. Il terrore sempre incombente, a causa di guerre, epidemie, terremoti, carestie, veniva ridimensionato, trasformato in speranza per i devoti di S. Nicola, che appare nell'immaginazione popolare più il tipo del Santo Vescovo piuttosto che un personaggio storico. In crisi di valori, oggi noi cerchiamo nuovamente la sua figura carismatica per additarci la strada. S. Nicola è un Santo grandissimo vicino a Dio e un posto cosi alto lo ha avuto non come il martire che ha donato la sua vita, ne con l'esistenza austera dei monaci degli asceti. Ciò che lo ha reso straordinariamente grande è stata la compassione per le miserie umane, la sofferenza, le tragedie della vita; egli non ha aspettato che i sofferenti andassero da lui per aiutarli, ma è stato lui stesso che ha cercato coloro che erano affaticati e oppressi penando loro aiuto, cercando di rimanere nell'ombra. Questa è la sorgente della potenza taumaturgica di S. Nicola, considerato i! Santo di tutti, così come dovrebbe essere il Santo Vescovo che va alla ricerca degli afflitti e degli emarginati senza alcuna distinzione.
E il dipignanese, nell'offrire ai devoti i "paninelli" del 6 dicembre, concludeva le sue preghiere con un canto antico:

''Io vi aduru o Santu Nicola

Siti chinu d amure divinu

lo vi aduru tulle le ure

Santu Nicola lu Prutetture ".