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Il LE FIGL1E DI S. MARIA DELLA PROVVIDENZA
VIVONO DA 75 ANNI LA MISSIONE PROFETICA
DI CARITÀ' GUANELLIANA IN MEZZO A NOI
Era il lontano 9 gennaio 1931, quando, al convento dell'Ecce Homo,
alcunesuore, accompagnate dalla Superiora Generale Suor Rosa
Colombo,giunsero per aprire i battenti della Scuola Materna. Ad
accoglierle gli indimenticati parroci Don Luigi Arturi e Don
Francesco Cozza.Raccontano le cronache che durante quella stessa
notte un violento temporale si abbattè sulla zona e le suore appena
giunte ebbero un bel da fare per riuscire a trasportare i letti in
ambienti in cui non piovesse dentro.Addirittura nevicò così tanto
che per qualche giorno non poterono neppure recarsi in Chiesa.
Non sembrava che le cose iniziassero sotto buoni auspici.
Passarono alcuni anni, finché, grazie ad una donazione del compianto
Don Ciccio Cozza, le suore si trasferirono in quella che è la loro
attuale casa,proprio di fronte alla Chiesa Parrocchiale del paese.
Tante le suore che, in questi settantacinque anni, si sono
avvicendate nella comunità di Dipignano, e di tutte è viva la
memoria in coloro che le hanno conosciute.
Tutte in egual modo importanti, hanno saputo contribuire alla
crescita morale e spirituale del paese, formatrici di coscienze,
operose ed instancabili.
Da sempre, ormai, punto fermo della comunità: ad esse è stata
affidata la cura e la tutela dei bambini, che con amore e
rettitudine hanno contribuito a far divenire adulti.
Schiere di giovani ragazze sono passate attraverso le amorevoli cure
di generazioni di suore, che hanno saputo formare ed avviare
all'arte del cucito.
Innumerevoli le persone condotte ai sacramenti, attraverso la
paziente opera della catechesi Non si sono mai tirate indietro,
partecipando attivamente alla vita del paese, anche quando il lavoro
era massacrante, fatto, però, sempre col sorriso sulle labbra.
Come non ricordare il loro incessante impegno, soprattutto
all'indomani della partenza dei Giuseppini da Dipignano, con le
suore rimaste sole, insieme a Don Antonio Greco, a dover accudire le
anime dei Dipignanesi.
Tante, dicevamo, le suore passate per queste strade, ma di ognuna si
serba il ricordo: tante e tante volte le abbiamo viste far visita ai
malati, portar loro l'Eucaristia,effondersi in parole di conforto.
Non sono passate inosservate, a Dipignano,le Suore della Divina
Provvidenza, sebbene esse siano sempre entrate in punta di piedi
nella nostra comunità. E segno ne è l'esempio che hanno saputo
seminare, facendo nascere tante vocazioni nelle giovani del paese.Da
quel 9 gennaio le cose sono molto cambiate: le suore, oggi, non
vivono più in una casa col tetto sfondato, non soffrono più i disagi
delle ristrettezze in cui si versava un tempo.
La scuola materna si è trasformata in una vera struttura didattica,
dinamica,moderna, al passo con i tempi e con i programmi
ministeriali di insegnamento. Alla spontaneità e genuinità si è
aggiunta una crescente professionalità.
Quello che, nel tempo, è rimasto immutato, è lo smisurato amore con
cui portano avanti il loro lavoro che diventa missione,
l'accoglienza dell'altro,la donazione totale a Gesù.
Dipignano conosce tutto ciò: da settantacinque anni conosce l'Opera
Don Guanella e sente che, ormai, essa è parte attiva e presente
della collettività, con la quale confrontarsi e collaborare,
camminare insieme e crescere in armonia.
Le Suore rappresentano una istituzione alla quale non si potrebbe
per nulla rinunciare ed è per questo che siamo grati alle prime
suore giunte in mezzo a noi che, pur tra mille difficoltà, hanno
saputo resistere, regalandoci la loro testimonianza e la loro
missione,facendo sì che ciascuno di noi crescesse insieme all'Opera
di Don Guanella.
Grazie per tutto quanto avete fatto e per tutto quello che ancora
rimane da compiere insieme, certi come siamo che quando i gesti e le
opere sono compiuti in nome di Gesù, le difficoltà diventano meno
aspre e le mete più vicine.
Ing. Giovanni Naccarato
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