LA NASCITA DELLA CASSA RURALE

     

             Don Ciccio Cozza è considerato il "padre" storico della Cassa Rurale di Dipignano. Don Ciccio (come lo chiamavano i dipignanesi) arriva a Dipignano nel 1905 , proprio l'anno in cui morì il dr Pasquale Rossi, dove dalla "sua" Tessano, esercitava una certa influenza su tutto il territorio, don Francesco Cozza, destinato alla parrocchia di Santa Maria Assunta, fresco di studi, discepolo di De Cardona,.....si getto' immediatamente nella mischia, scuotendo il torpore della gente locale......e cercò di far germogliare nella comunità le idee e le iniziative del suo maestro De Cardona, che aveva conosciuto da studente nel Seminario cosentino, e proprio in nome dell' "ideale sociale cristiano" nasceva per opera sua La lega del Lavoro;  la notizia veniva data anche dalla "Cronaca di Calabria" del 26-10-1905 anno XI n°98 su cui si leggeva: " Si sta costituendo una lega Cattolica, composta di soli operai e contadini galantuomini e pare sta prendendo buona piega; sia per gli elementi che la compongono, sia per colui che ne ha assunto la presidenza, che è un giovane di ottime qualità morali". La lega del lavoro di Dipignano fu una delle più forti della provincia e lo stesso De Cardona   definiva i leghisti "belli,fermi e dignitosi". Nel 1906 vennero eletti nel consiglio comunale i leghisti Nicola De Franco e Nicola Bilotta. Al primo Congresso Operaio del 1906 , parteciparono per la lega di Dipignano, Francesco Misasi, Vincenzo De Franco, Naccarato Gaetano, Orlando Giovanni e Miceli Giuseppe. In seguito si unirono Antonio Albi, Vincenzo Gallo, Nicola Bilotta e Francesco Capocasale. Così  grazie all'entusiasmo di don Ciccio, nasce anche a Dipignano il senso del  cooperativismo, atto a vincere lo strozzinaggio, a promuovere la solidarietà' e ad elevare  le condizioni materiali e morali dei lavoratori. Pertanto il 18 giugno del 1906 nasceva, con atto rogato dal notaio Gatti Giuseppe da Dipignano, alla presenza dei testimoni Capocasale Pasquale fu Nicola (commerciante) e Luigi Andreani di Salvatore (proprietario) , "la società cooperativa in nome collettivo sotto la denominazione di Cassa Rurale di Dipignano". La Cassa, quindi veniva fondata da don Ciccio Cozza fu Michele (parroco) e da diciotto Soci, provenienti dalla realtà artigiana e contadina di Dipignano: Eugenio Segrati fu Luigi, calzolaio; Salvatore Greco fu Pietro, calzolaio; Nicola De Franco fu Giuseppe, fabbro; Antonio Santo di Francesco, calderaio; Nicola Bilotta di Francesco, fabbro; Antonio Albi fu Francesco, sarto; Luigi Monaco fu Stefano, sarto; Salvatore barone fu Raffaele, calzolaio; Vincenzo Gallo di Francesco, sarto; Pasquale Maone di Salvatore, stagnino; Francesco Misasi fu Alessandro, barbiere; Vincenzo De Franco fu Gaetano, stagnino; Matragrano Nicola di Pietro, stagnino; Giovanni Orlando fu Giuseppe, ramaio; Pasquale Bruno di Raffaele, sarto; Pasquale Presta di Pietro, contadino; Giuseppe Miceli fu Pietro, contadino; Gaetano Naccarato fu Francesco Antonio, Mugnaio. Il 2 luglio 1906, veniva richiesta l'omologazione al Tribunale di Cosenza che veniva concessa in data 26 luglio; la prima convocazione dell'assemblea dei Soci fu stabilita per il 26 Agosto,in questa venivano designate le varie cariche che furono così definite: Il consiglio di amministrazione fu costituito da. Giuseppe D'Alessaandro, Vincenzo De Franco, Francesco Ciardullo, Giuseppe Miceli, Nicola De Franco, Pietro Greco ed Eugenio Segreti; a Presidente fu eletto Giuseppe D'Alessandro, a Vice Presidente Vincenzo De Franco; al Collegio Sindacale venivano eletti: Francesco Misasi, Presidente, Salvatore Guercio e Nicola Bilotta, sindaci ordinari; Luigi Napolitano e Luigi Monaco quali sindaci supplenti. E' importante ricordare che sull'Unione del 6 aprile 1910 si legge: "All'Assemblea intervenne buon numero di soci, l'assistente ecclesiastico, il nostro amatissimo Parroco D. Francesco Cozza, e il Direttore della Federativa. Dopo brevi ma precise dichiarazioni sulle cifre del bilancio, l'assemblea approvò l'operato del Consiglio di Amministrazione riconoscendo che la Cassa era stata amministrata con coscienza, rettitudine, prudenza, e tutti rimasero compiaciuti della solidità della nostra piccola azienda, non solo per i mutui, piccoli e a persone sicurissime, ma per l'importanza della cifra al conto corrente attivo, che mantiene l'istituto in grado di eseguire qualsiasi rimborso, con la maggiore facilità e speditezza". Ed ancora su 'Il Lavoro' del 17 marzo 1923 si legge: " a Dipignano c'è un gruppo di veri cooperatori. Essi erano tutti presenti all'Assemblea di Domenica 4 corr. ad ascoltare ed intendere la relazione sul bilancio. .....venne constatato il fatto che la resistenza e la prosperità della Cassa, dipendono quasi esclusivamente dalle qualità morali di coloro che ne hanno in mano le sorti......il prudente e fermo coraggio in tutte le contigenze. ........ un'opera di rettitudine, di resistenza, di coraggio". Da qui la Cassa Rurale di Dipignano, con alterne vicende, ma sempre in buona salute, è riuscita a superare le  guerre, la crisi del '29 ed altre vicissitudini, fino ad arrivare all' attuale configurazione. E con il nome di "Banca di Credito Cooperativo di Dipignano", opera con filiali a Mendicino, Santo Stefano di Rogliano e a Cosenza; e fregiandosi del titolo della più antica Cassa Rurale si accinge a festeggiare, nel 2005, i cento anni della sua fondazione .