Gemellaggio con Ponti (AL)

      Pare che nei moti pro repubblica del 1647, facesse parte un gruppo di dipignanesi che in gran parte erano calderai, l'epicentro di questo movimento era a Luzzi, guidato dal Tosardo,  e quando questi fu ucciso fu sostituito da un certo Marotta, che riunì i repubblicani e li incitò a ribellarsi ai padroni, ma la ribellione finì nel sangue e la maggior parte degli scampati dovettero fuggire e trovare riparo altrove. E così dovettero fare i dipignanesi, ed in questo loro peregrinare,  giunsero a Ponti (AL) nel 1650,  e lì furono accolti con calore dagli abitanti nonché dal feudatario il Marchese del Carretto, che offrì loro un abbondante banchetto, costituito da polenta, frittata e merluzzo, in cambio essi misero a disposizione del feudo la loro arte di ramari, costruendo in Ponti stessa un enorme paiolo in rame servito per il primo colossale polentone.
Nel 1965 per rinsaldare l'antica amicizia con Ponti la cittadina di Dipignano si è legata in gemellaggio con la cittadina piemontese. Nasce cosi la Sagra del Polentone, e per l'occasione  Dipignano regala a Ponti un enorme paiolo di rame. La manifestazione oggi si ripete quasi con cadenza annuale, in  genere alla fine dell'estate; i giovani in costume d'epoca fanno rivivere l'incontro fra  i   dipignanesi e il Marchese del Carretto. E’ poi distribuita ai presenti la polenta, il pesce e la frittata di cipolle, preparata dai cittadini di Ponti con la collaborazione di quelli di  Dipignano. E’ servita con baccalà poiché la polenta fu offerta per la prima volta dai cittadini di Ponti ai calderai dipignanesi  di venerdì, giorno di magro per tradizione.
Così  F.D'Alessandro " Con l'antico cuore calderaio e contadino"celebra il gemellaggio nei suoi versi  (22 agosto 1981)
"....Ti prego, mio cielo, la mano  di rame antico e novello, stringa  a Ponti lontano  la mano nel laccio gemello!  .....Tu Ponti ospitale e fraterna, e tu Dipignano sorella, or giurate il patto ch'eterna l'amicizia dell'anima bella".

Così il documento stipulato in Dipignano il 2 maggio 1965 tra l'allora sindaco Riccardo Mele e Carlo Caneparo sindaco di Ponti : "Noi Sindaci liberamente eletti dal suffragio dei nostri cittadini certi di rispondere alle profonde aspirazioni e ai bisogni reali delle popolazioni con le quali abbiamo rapporto quotidiano e delle quali abbiamo la responsabilità di reggere gli interessi più diretti. Sapendo che la civiltà occidentale ebbe la sua culla nei nostri antichi Comuni e che lo spirito di libertà fu per la prima volta segnato nelle garanzie che essi seppero conquistare al prezzo di lunghi sforzi.
Considerando che l’opera della storia deve proseguire in un mondo più vasto ma che questo mondo non sarà veramente umano se non nella misura che gli uomini vivranno in libere città. In questo giorno prendiamo solenne impegno:
- di mantenere legami permanenti tra le municipalità delle nostre città e di favorire
in ogni campo gli scambi tra i loro abitanti per sviluppare con una migliore comprensione reciproca il sentimento vivo della fraternità;
- di congiungere i nostri sforzi per aiutare nella piena misura dei nostri mezzi di
questa impresa di pace e di prosperità".
 

Dipignano 2 maggio 1965
Carlo Caneparo e Riccardo Mele 

"da Sotto un cielo di rame di Franco Michele Greeco"  

Analoghi sentimenti si riscontrano nel documento stipulato a Ponti il 27 aprile del
1974: "Noi sindaci Armando Caruso e Pietro Malfatto confermiamo in occasione
del gemellaggio “Dipingano-Ponti”' quanto i nostri predecessori hanno stipulato in Dipignano il 2 maggio 1965, al fine di rafforzare e migliorare sempre di più i vincoli di collaborazione e di fraternità che legano i nostri due comuni".

La "quadara" donata dal Comune di Dipignano a Ponti nel 1974

Cosa pensano di questo gemellaggio gli abitanti di Ponti?

Lo abbiamo chiesto a Riccardo, il simpatico giovane che nel 1984 ha impersonato uno dei paggi nella rievocazione storica con i costumi d'epoca. "Il vecchio cuore di Ponti -sostiene Riccardo- aspettava nel buio dei secoli andati il suo grande dono, il suo grande giorno; e questo arrivò nel 1571, grazie alla generosità del marchese Edoardo del Carretto e alla laboriosità di un gruppo di calderai dipignanesi, il cui nome, purtroppo, non è stato possibile rilevare dalle fonti storiche a nostra disposizione. Penso sia valsa la pena, comunque, attraverso la ricerca delle ragioni che hanno portato al gemellaggio, percorrere un itinerario sulle orme degli antichi ramai, in una delle terre più affascinanti della Calabria. La storia di Dipignano -conclude Riccardo - è intrecciata con le vicende di Ponti; un filo rosso attraverso i decenni che eventi e uomini non dovranno mai spezzare".

"da Sotto un cielo di rame di Franco Michele Greeco"