Si è concluso il pellegrinaggio dei Soci dell’Osservatorio Sociale
di Laurignano a Medjugorie in Croazia fra momenti di fede e
testimonianza di una storia recente che ancora oggi sconvolge le
coscienze di tutti.
“Essere testimoni di una folla silenziosa che si reca semplicemente
a pregare – ha raccontato Guglielmo Guzzo, presidente
dell’Osservatorio Sociale - o ascoltare un veggente ci si rende
conto di un Mistero, non ancora accettato dalle Autorità
Ecclesiastiche, che ti avvolge e alla fine ti rende più sereno, più
disposto ad affrontare le contraddizioni della nostra vita”.
Medjugorie, a differenza di Lourdes o Fatima, che l’Osservatorio
Sociale ha visitato in passato, è un percorso di fede silenzioso,
coinvolgente, essenziale che trasfonde il Messaggio che in 24 anni
viene ripetuto ogni giorno da tutti: Pace, Preghiera, Conversione.
Il Pellegrinaggio si è articolato in funzioni religiose in un luogo
che in pochi anni è diventato una cittadella della fede con Via
Crucis, statue, un Cristo che trasuda liquidi da un ginocchio, i 5
Misteri della Fede ed una Chiesa maestosa ma semplice nel suo
essere, poi le salite sulla Collina delle Apparizioni e sul Monte
della Croce.
Il viaggio ha poi avuto altri momenti di emozione: la visita a
Spalato con uno scorcio di storia Romana nella città costruita da
Diocleziano e testimone della persecuzione dei cristiani; a Sarajevo
con le rovine ancore visibili della guerra recente: palazzi
sventrati, tetti cadenti e una ricostruzione frenetica, la via dei
cecchini oltre il quartiere storico dove le civiltà musulmane,
ortodosse e cristiane convivono in un’armonia fantastica.
Altri luoghi stupendi sono stati Mostar con il suo famoso ponte
distrutto dai Serbi e ricostruito dall’Unicef e diventato oggi
Patrimonio dell’Umanità, il suo corredo di palazzi ancora distrutti
e Dubrovnic fantastica fortezza medievale piena di italiani e ricca
di una storia che sa ancora di recente.
“La conclusione del viaggio – ha concluso Guglielmo Guzzo - è
esaltante nello spirito e nelle testimonianze; ci siamo congedati da
Medjugorie con un velo di amarezza pensando alle tante occasioni che
anche da noi potrebbero esserci e vanno perdute nel tempo,
nell’oblio e nella quotidianità”. |