La Maialata 2011

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Simpatica "colazioncina di lavoro", all'insegna della pura tradizione e studio antropologico della "quadara".
Circa cinquanta luminari in materia, caratterizzati da possente dentizione appositamente limata per l'occasione, hanno degustato e giudicato le tredici gavite che si sono succedute a cadenza regolare.
L'antipastino subblime e delicato di scarafuogli e pane e' migliu, pruppette fritte, zuppa e' fagiuoli e cuorii a tochhetti hanno preparato lo stomaco ad ospitare a pasta cù ru sucu russu dù suffritto e ra carne spitazzata grossa.
Sono seguite le frittule nzivuse, i cuorii ianchi e senza nzite, i signali( orecchie,muso,lingua,rene) e poi l'osse ncarnate (paletta, vattapurtune, cuda, piede, costine e quant'altro subblimate da una dolce e tenera verza che ha addolcito il palato dei presenti.
La verza al forno, ripiena con trita di maiale è stata anch'essa molto apprezzata e qualcuna ha fatto pure il bis.
Infine come vuole la tradizione e quale suggello dello stomaco è stato servito il fegato arrosto avvolto nel pracchio che i commensali hanno gradito e gustato con un grosso applauso alla cuoca nonchè proprietaria del Ristorante "La Petilia" di Laurignano che ha preparato il pranzo.
Il tutto è stato annaffiato con vino rosè di produzione locale e spezzato con insalata verde.
La frutta fresca di stagione, quella secca, il dolce, il caffè ed il liquore digestivo hanno completato l'opera.
Alla fine il Presidente ha ringraziato la titolare del ristorante e comunicato il "giudizio" della giuria che ha espresso un indice di gradimento superiore ai primi due anni con una raccomandazione per l'anno prossimo di inserire nel menù i vruoccoli è rape fritti.
SanFrance