Consiglio Comunale a Laurignano
Per al prima volta nella storia si è svolto il 24
u.s., nei locali della Delegazione Municipale, un consiglio comunale
a Laurignano.All’o.d.g.
un solo punto riguardante la ventata ipotesi del trasferimento di
una tribù Rom dalla estrema periferia di Cosenza a Laurignano, a
ridosso dei quartieri Grangi ed Irto.La malcelata proposta ha
scatenato la reazione degli abitanti di tutto il circondario con
episodi di grave intolleranza.Per queste ragioni il gruppo di
minoranza ha chiesto la convocazione di un Consiglio Comunale
d’urgenza.
Il Sindaco, dott. G.Guzzo, in apertura di seduta dopo i saluti di
rito ha illustrato la posizione della maggioranza e le molteplici
azioni che hanno caratterizzato la sua azione mirata ad impedire
arbitrarie ed improvvide decisione per l’ uso improprio della
superficie destinata a campo nomadi.
La
posizione del gruppo “liberi ed indipendenti” in merito al
problema, è stata precisata dal capogruppo P.Ind. E.Gaudio con una
relazione, allegata al verbale del Consiglio, nella quale ha
evidenziato come, il Prefetto di Cosenza a seguito della
segnalazione della Questura aveva disposto l’espulsione dei Rom ma
che tale decisione era stata respinta dal Tribunale a causa di un
ricorso di alcune associazioni di Cosenza. Successivamente, il
Giudice delle indagini preliminari aveva ordinato lo sgombero
dell’accampamento degli zingari perché “socialmente pericolosi”.
Queste le ragioni che a
parere di Gaudio rendono inammissibile il trasferimento di quella
realtà all’interno del centro abitato di Laurignano.
Dello stesso avviso ma con motivazioni diverse è
stato l’intervento del dott. A.Scarcello, che a nome dell’altro
gruppo di minoranza ha espresso le stesse preoccupazioni facendo
rilevare come la valle del Busento ricca di storia e tradizioni, ove
persino Alarico Re dei Goti voll’essere sepolto nel ‘400 d.c.,
sarebbe irrimediabilmente compromessa, sia per il forzoso esodo
della comunità residente che ha già minacciato di trasferirsi
altrove, sia perché l’accampamento degli zingari diventerebbe
immediatamente ricettacolo di ruberie ed annullerebbe lo sviluppo
turistico, artigianale ed insediativo che attualmente privilegia la
zona.
Il pubblico presente in sala ha seguito con interesse
il dibattito sino alla fine. La sala del Consiglio era gremita e
molti hanno assistito ai lavori dall’esterno.