DIPIGNANO - Se a
Dipignano c'è un simbolo della religiosità, questo è
certamente il Santissimo Ecce Homo. Ovvero Gesù
Cristo nel momento della crocifissione, a cui è
stato dedicato un Santuario (in via Riforma), con
all'interno una suggestiva scultura rappresentante
il i corpo e il volto di Cristo, pieno di piaghe e
sofferente in croce. Da pochi giorni, questa
icona della devozione dipignanese, viene anche
raccontata in un libro. Un'opera firmata dallo
storico Franco Michele Greco, già autore di
cinque lavori, tutti quanti incentrati sulla storia
e sulle peculiarità di Dipignano.
"L'Ecce Homo di Dipignano; Arte, leggenda e spiritualità di una scultura
del '600". Questo il titolo di un volume che
si dipana, seguendo una traccia profon da, su ben
167 pagine ricche di storia, documenti,
racconti, versi e fotografie. Al centro, una statua
e tutto quello che ci sta dietro, ovvero
origini, leggende, processioni e testimonianze
legate ad una figura molto cara fra la popolazione
locale. L'opera comincia spiegando il significato di
Eece Homo, che "rappresenta l'episodio evangelico
che descrive il momento in cui il governatore
della Giudea, Ponzio Pilato, indica | Gesù di
Nazareth al popolo ebreo, pronunciando la
storica frase Ecco l'Uomo". Da qui parte un
viaggio che mira a far luce sulle origini del culto
e della scultura. L'autore si propone di coglierne
tutti gli aspetti rifacendosi ad un'infinita lista
di fonti scritte e orali che rende il lavoro
completo sotto ogni punto divista. Un mix di storia
antica e moderna. Quella del SS. Ecce Homo, insieme
a quella della devozione popolare dipignanese,
raccontata anche per mezzo di una miriade di
fotografie che cristallizzano, fra le altre cose, le
processioni per le vie del paese, momenti di
assoluta spiritualità. E poi canti, lodi, carte
antiche. Nonché un accurato profilo del Convento.
Un lavoro davvero di alta qualità, certamente
impreziosito dalla prefazione di Monsignor Salvatore
Nunnari, Arcivescovo metropolita della diocesi
Cosenza-Bisignano. Il libro è edito da "Le Nuvole"
Eugenio
Spadafora |